15 Giu Cosa non fa un Professional Organizer
L’attività di Professional Organizer è presente in Italia da ormai più di 10 anni, eppure è ancora sconosciuta a molte persone e, anche per chi ne ha già sentito parlare, a volte non è ben chiaro cosa succede quando si chiama un P.O.
Il ruolo del Professional Organizer è quello di aiutare le persone ad organizzare la loro casa, il loro tempo ed il loro lavoro, in modo efficiente e sostenibile.
Nell’articolo che trovi qui ti ho spiegato quali sono le situazioni in cui potrebbe essere utile chiamare un Professional Organizer.
Oggi invece ti voglio raccontare che cosa non fa un Professional Organizer, o meglio, cosa non faccio io.
Non giudico
La molla che mi ha spinto ad intraprendere questa attività è stata la voglia di aiutare le altre persone a migliorare la loro qualità della vita, grazie all’organizzazione.
Quando entro in una casa per effettuare il primo sopralluogo, o per iniziare il lavoro vero e proprio, la mia mente è proiettata ad analizzare quello che sto vedendo e a capire quali tecniche potrei usare per riorganizzare al meglio gli spazi, non a giudicare il disordine o la confusione.
Spesso le persone si scusano con me per la casa disordinata o dicono che sono dei casi disperati.
Da parte mia invece, io provo una grande stima per chi arriva ad avere la consapevolezza di voler chiedere aiuto ad un professionista, per risolvere una situazione che non riesce a superare in autonomia.
Non prendo decisioni
Il lavoro di riorganizzazione, inevitabilmente, prevede di prendere diverse decisioni, ad esempio su cosa tenere o cosa eliminare, su dove collocare gli oggetti o su come ripensare le proprie giornate.
Il mio compito è quello di fornire informazioni, consigli e far immaginare alla mia cliente diversi scenari, ma è sempre lei a prendere la decisione finale su cosa fare, senza nessuna pressione.
Non impongo un metodo
Per risolvere una problematica di tipo organizzativo, ci possono essere diverse soluzioni.
Spesso le mie clienti si sono affidate a libri che hanno letto, ma che in molti casi non hanno funzionato. Questo proprio perché non esiste il metodo perfetto per tutti.
Per lo stesso motivo non impongo una tecnica particolare alle mie clienti, ma valuto insieme a loro quale potrebbe essere la migliore, a seconda delle necessità, fornendo quindi una soluzione personalizzata.
Non faccio le pulizie
Durante la mia attività mi capita di spostare oggetti e riorganizzare spazi e può capitare di dover dare una passata con lo straccio all’interno di un armadio, ad esempio.
È importante però chiarire che le pulizie non rientrano tra i miei compiti.
Il focus del mio lavoro è il processo di organizzazione, senza deviazioni su altre attività collaterali.
Non sono un terapista
Sebbene l’organizzazione possa risultare terapeutica per alcune persone, il mio supporto è sempre e solo di tipo pratico.
Devo ammettere che, soprattutto quando seguo delle clienti per un lungo periodo di tempo o per progetti molto impegnativi, è quasi inevitabile che si crei una certa empatia e confidenza.
Il mio lavoro però non esula mai dal fornire soluzioni di tipo prettamente pratico e organizzativo ed è fondamentale che le mie clienti non cerchino in me un supporto di tipo psicologico, che io non posso fornire poiché non ho una preparazione adeguata.
Se hai altre curiosità o domande su cosa fa e cosa non fa un Professional Organizer, scrivimi pure nei commenti.
Se invece pensi che sarebbe utile fare una chiacchierata con me, contattami così ci prenderemo un caffè insieme.
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