La figura del professional organizer arriva ufficialmente in Italia circa 10 anni fa.

Nel 2013 nasce APOI, l’Associazione Italiana dei Professional Organizer che da allora si occupa di divulgare la professione, di creare eventi e di supportare gli associati nello scambio e nell’aggiornamento professionale.

In particolar modo, negli ultimi anni, è stata data particolare attenzione alla qualifica della professione per unificare, garantire e certificare la formazione, indispensabile per poter esercitare questa attività in maniera professionale.

Questo percorso ha portato alla nascita di una nuova figura: il professional organizer qualificato.

Un po’ di storia

Prima di arrivare ai nostri giorni, mi piacerebbe raccontarti come e dove nasce la mia professione.

Il Professional Organizer nasce in California negli anni ’80.

A Los Angeles, un piccolo gruppo di donne che offrono servizi di tipo organizzativo, si riunisce e fonda la prima associazione di P.O. che cresce negli anni successivi, fino a diventare un’associazione a livello nazionale.

Possiamo identificare il 1983 quale anno di nascita del professional organizer.

Col passare del tempo questa figura si diffonde anche negli altri paesi, fino ad arrivare in Italia, circa 30 anni dopo.

Dal 2013, anno in cui viene fondata APOI (l’unica associazione di P.O. italiana)  ci sono stati molti momenti di cambiamento e crescita, che hanno portato, ad oggi, alla nascita del professional organizer qualificato.

Come si diventa Professional Organizer?

Per rispondere a questa domanda è necessario fare una grossa distinzione tra la situazione attuale e quello che succedeva fino all’anno scorso.

Il 2024 è infatti un grosso spartiacque tra quello che succedeva in passato e quello che invece accadrà d’ora in poi.

Fino al 2023 non esisteva nessun tipo di certificazione, pertanto non veniva garantita la formazione di chi si dichiarava professional organizer.

Sebbene la maggior parte di noi abbia frequentato corsi specifici e specializzazioni, non c’era un modo per distinguerci da coloro che invece si improvvisavano P.O.

Da quest’anno le cose cambiano

APOI ha creato, grazie alla collaborazione con Istituto Giordano (ente esterno di certificazione e ricerca), un vero e proprio disciplinare, un elenco di requisiti indispensabili per ottenere la qualifica.

Solo chi ha tutti i requisiti indicati, tra i quali anche il superamento di un esame, può definirsi professional organizer qualificato.

Grazie a questo risultato cambia anche il logo personalizzato di ogni associato e sono fiera di poter mostrare il mio nuovo logo:

Sono particolarmente orgogliosa del risultato raggiunto e grata ad Apoi per aver percorso questo lungo iter necessario per dare una qualifica a questa attività che è anche ufficialmente riconosciuta dal MISE e regolamentata dalla legge 4/2013.

Tutto ciò non rappresenta solo una grande soddisfazione personale, ma anche una garanzia per tutti coloro che usufruiscono dei servizi dei P.O. e che trovano nella figura del professional organizer qualificato, un’ulteriore garanzia di professionalità.

Se sei interessata ad approfondire di cosa si occupa il professional organizer qualificato, ti consiglio la lettura di questo articolo.

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